Venerdí pesce
In Sicilia il mare non è solo un paesaggio: è una dispensa antica, generosa e sapiente.
Da sempre i pescatori, con rispetto e ingegno, hanno saputo valorizzare anche le specie meno pregiate — il cosiddetto pesce povero — trasformandole in piatti ricchi di gusto e identità.
Ecco cinque ricette simbolo della nostra cucina marinara sostenibile.
Sarde a beccafico
Le sarde a beccafico nascono come “versione povera” di una pietanza nobile, preparata con uccelletti farciti. I pescatori, non potendo permettersi la carne, la reinventarono con il pesce azzurro, ricco e saporito.
Ingredienti principali: sarde freschissime, pangrattato, pinoli, uvetta, prezzemolo, aglio, succo d’arancia o limone, olio extravergine d’oliva.
Preparazione: le sarde vengono pulite, aperte a libro e farcite con un composto di pangrattato tostato, pinoli e uvetta. Arrotolate, disposte a spirale e condite con olio e agrumi, si cuociono in forno finché dorate.
Curiosità: ogni provincia ha la sua variante — a Palermo con succo d’arancia, a Catania con aceto e cipolla.
Zuppa di masculini (acciughe)
Quando la pesca abbondava, i marinai portavano a casa cassette di masculini, piccole acciughe argentate. Bastavano pane, pomodoro e un filo d’olio per creare una zuppa confortante, capace di sfamare famiglie intere.
Ingredienti principali: acciughe fresche, pomodoro pelato, cipolla, aglio, prezzemolo, vino bianco, olio e pane casereccio.
Preparazione: si rosola la cipolla con aglio e pomodoro, poi si aggiungono le acciughe pulite e sfilettate. Un mestolo di vino e acqua calda trasforma tutto in una zuppa profumata.
Curiosità: a Messina si serve con crostoni di pane tostato e un pizzico di origano.
Pasta con le sarde
Nasce come piatto di stagione, quando le sarde incontrano il finocchietto selvatico sulle coste tra Palermo e Agrigento.
È un capolavoro di equilibrio: dolce, aromatico, sapido.
Ingredienti principali: sarde, finocchietto selvatico, cipolla, pinoli, uvetta, zafferano, pangrattato e pasta lunga (bucatini o maccheroncini).
Preparazione: le sarde vengono cotte con cipolla e uvetta, unite al finocchietto lessato e al profumo dello zafferano. Si condisce la pasta e si completa con pangrattato tostato, “u muddica atturrata”.
Curiosità: secondo la leggenda fu inventata da un cuoco arabo al seguito di un generale musulmano sbarcato a Mazara del Vallo.
Polpette di sarde
Nate per non sprecare nulla, le polpette di sarde uniscono pesce, pane e spezie in bocconcini dorati, fragranti e profumati di finocchietto.
Ingredienti principali: sarde pulite e tritate, mollica di pane, pecorino, pinoli, uvetta, finocchietto, aglio, olio e limone.
Preparazione: si impasta il tutto fino a ottenere un composto morbido, si formano polpette da cuocere in padella o al forno, talvolta nel sugo di pomodoro.
Curiosità: in alcune versioni si aggiunge un tocco di aceto e zucchero per un sapore agrodolce tipicamente siciliano.
Involtini di spatola alla messinese
Gli involtini di spatola sono un piatto tipico messinese: semplici, profumati e ricchi di mare.
Ingredienti principali:
filetti di spatola, pangrattato, uvetta, pinoli, capperi, prezzemolo, cipolla, olio, limone.
Preparazione:
Pulite la spatola e ricavatene filetti sottili. Preparate un ripieno con pangrattato tostato, uvetta, pinoli, capperi e prezzemolo. Arrotolate i filetti e infilateli in spiedini alternandoli a foglie d’alloro e cipolla. Cuocete in forno o alla brace, bagnando con succo di limone e olio.
Curiosità:
Nata tra Messina e Reggio, questa ricetta veniva preparata dai pescatori con ciò che restava delle spatole più piccole.
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Spatola al pomodoro e origano
Ingredienti principali:
spatola a tranci, pomodori maturi, aglio, origano, vino bianco, olio extravergine, sale, pepe.
Preparazione:
In padella, soffriggete l’aglio, unite i pomodori a pezzettoni e lasciate insaporire con origano e vino bianco. Aggiungete la spatola e cuocete per 10–12 minuti. Il sugo denso e profumato si accompagna perfettamente a un pane rustico.
Curiosità:
A Catania si chiama spatola alla ghiotta, variante con olive e capperi.
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Boga all’aceto e cipolla
Ingredienti principali:
boga fresca, cipolla bianca, aceto di vino, zucchero, alloro, farina, olio per friggere.
Preparazione:
Pulite e infarinate le boghe, friggetele fino a doratura. In un tegame a parte, cuocete le cipolle con aceto, zucchero e alloro finché diventano morbide.
Disponete le boghe in una pirofila e copritele con la cipollata calda. Lasciate riposare 12 ore: il giorno dopo sono perfette.
Curiosità:
Era la “conserva del mare” dei pescatori: resisteva per giorni durante le battute di pesca.
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Sauro in umido con patate e pomodorini
Ingredienti principali:
sauri freschi, patate, pomodorini, cipolla, aglio, vino bianco, prezzemolo, olio, sale, pepe.
Preparazione:
Pulite i sauri e disponeteli in un tegame con cipolla, aglio e olio. Aggiungete patate a fette e pomodorini. Sfumate con vino bianco, coprite e lasciate cuocere a fuoco dolce per circa 25 minuti.
Curiosità:
Nelle cucine di Licata e Sciacca si arricchisce con capperi e olive, diventando quasi una zuppa.
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Boga o sauro alla griglia con erbe aromatiche
Ingredienti principali:
boga o sauro, olio extravergine, limone, sale marino, menta, origano e timo freschi.
Preparazione:
Pulite i pesci e praticate piccole incisioni sui fianchi. Grigliate a fuoco vivo 4–5 minuti per lato, spennellando con una marinata di olio, limone e erbe aromatiche. Servite caldi con contorno di insalata di finocchi o caponata leggera.
Curiosità:
In molte tonnare il pesce veniva cotto direttamente sulle braci dei legni da barca, appena rientrati dal mare.









